Di fronte a perdite stimate del 50% sulle produzioni e un aumento vertiginoso dei costi, la Cia Abruzzo, la confederazione degli agricoltori, lancia un grido d’allarme e chiede alla Regione lo stato di calamità naturale. Cereali, ortaggi, frutteti e vigneti sono stati decimati dalla prolungata siccità e dalle alte temperature, con gravi ripercussioni economiche per le aziende agricole e un rischio crescente di desertificazione.
“La situazione è drammatica“, ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo. “Se non si interviene subito, molte aziende saranno costrette a chiudere“. La Confederazione chiede al Governo e alla Regione misure urgenti come indennizzi, moratorie sui mutui e investimenti in infrastrutture idriche. Inoltre, sollecita lo sviluppo di colture resistenti alla siccità e di pratiche agricole innovative. “L’agricoltura abruzzese – sostiene la Cia – ha bisogno di un sostegno concreto per affrontare questa emergenza e garantire un futuro sostenibile“. (Ansa)










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