L’Abruzzo è in ginocchio a causa della siccità più grave degli ultimi decenni. Le temperature record e la scarsità di piogge hanno messo a dura prova il settore agricolo, con pesanti ripercussioni sulla produzione di vino, olio e miele. Secondo Coldiretti, la produzione di vino bianco potrebbe diminuire fino al 30%, mentre quella di vino rosso e olio d’oliva subisce cali significativi, stimati intorno al 50-60%. La scarsa piovosità ha compromesso la fioritura delle piante e l’irrigazione, portando alla perdita di gran parte del raccolto. Anche l’allevamento è in crisi. La mancanza di foraggio costringe gli agricoltori ad acquistare fieno da fuori regione, con costi elevati e difficoltà logistiche. Inoltre, la produzione di miele è crollata di oltre il 60% a causa della scarsità di fiori e della difficoltà delle api a trovare cibo.

Di fronte a questa emergenza senza precedenti, Coldiretti sta valutando di chiedere alle istituzioni lo stato di calamità naturale. L’associazione propone inoltre un piano ambizioso per la realizzazione di nuovi invasi artificiali, al fine di accumulare l’acqua piovana e garantire l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura e l’allevamento.

“Siamo di fronte a una situazione drammatica – informa Roberto Rampazzo, Direttore Coldiretti Abruzzo – l’assenza di infrastrutture adeguate per la gestione dell’acqua aggrava gli effetti della siccità. Dello stesso parere il presidente dell’organizzazione, Pietropaolo Marinelli, secondo cui “si deve investire in soluzioni a lungo termine per garantire la sostenibilità del settore agricolo e proteggere il nostro territorio dai cambiamenti climatici.” (Fonte Ansa)


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