Un dibattito più acceso del solito ieri tra maggioranza e opposizione al consiglio comunale riunito per l’esame del Piano Economico Finanziario presentato dalla TEAM. Oggetto dello scontro l’aumento della Tassa sui Rifiuti. Un balzello, che già così com’è adesso è troppo pesante da digerire per l’economia delle famiglie e che subirà un aumento dell’8%. Per la vicesindaco Stefania Di Padova, il ritocco è stato richiesto dall’ARERA, l’agenzia nazionale che si occupa della materia. Colpirà tutti, non solo famiglie, ma anche le imprese, professionisti e chiunque abbia in piedi un’attività. Una teoria che secondo l’opposizione, fortemente contraria al provvedimento, non trova riscontri.
Secondo Luca Corona di Fratelli d’Italia per i cittadini teramani “il “porta a porta” è di fatto un problema, con i continui aumenti”. Per Carlo Antonetti di Forza Italia “si tratta di un provvedimento figlio di una scelta politica. C’è la possibilità – ha affermato Antonetti – di reperire fondi con altri modi”.
Sulla stessa linea Berardo Rabbuffo della Lega il quale sottolinea che l’Arera “richiede solo una revisione dei parametri che determinano l’ammontare della tassa. Sta poi alle scelte del governo cittadino se applicare eventuali aumenti”.
Per Maria Cristina Marroni di Teramo è Meglio, l’acquisizione della quota societaria di proprietà della Team è costata al Comune “un milione e mezzo di euro in più rispetto a quanto stabilito dal curatore giudiziario”. La maggioranza, tuttavia replica attraverso le parole del sindaco D’Alberto: “Siamo stati costretti ad applicare l’aumento per il lievitare dei costi sostenuti dal servizio di raccolta. Si sarebbe potuto arrivare anche ad un aumento del 13%. Siamo riusciti ad evitarlo solo grazie ad un drastico taglio dei costi di 430mila euro. L’acquisizione della quota Team – ha concluso D’Alberto rispondendo alle critiche sul costo dell’operazione – è stata un’operazione conclusa con i fondi del PNRR ed ha contribuito al forte rilancio della società”.
Un commento a margine. Si parlava di raccolta Porta a Porta come un toccasana, non solo per l’ambiente, ma anche per le tasche dei cittadini. Un modo diverso di conferire rifiuti che avrebbe portato, nonostante i costi di esercizio, un ritorno economico successivo, anche con balzelli più contenuti. Come quasi tutte le cose che in Italia si lasciano al Pubblico, la realtà non incontra mai i buoni propositi.










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