Luciano Di Tizio, presidente del WWF Italia: “Perdere ancora oggi individui di orso marsicano per atti di bracconaggio è inaccettabile, per una popolazione unica che conta solo 50-60 individui in tutto l’Appennino. Per questo si vuole tenere vivo il ricordo di Amarena lavorando ogni giorno con le persone, incontrandole nelle piazze dei paesi e aprendosi al dialogo e al confronto”. E’ lo spirito che ha indotto il WWF ad organizzare due giornate dedicate al ricordo dell’orsa inutilmente uccisa lo scorso anno. I suoi cuccioli sono ancora vivi e rappresentano il simbolo della speranza di sopravvivenza di questa specie unica.
Questo il programma della due giorni: Il 30 agosto (ore 9.30-18.00) il WWF sarà a Capistrello (AQ), comune frequentato dall’orsa in questi ultimi anni, mentre il 31 agosto (ore 9.30-18.00) l’associazione sarà presente con un presidio a San Benedetto dei Marsi (AQ).
“La coesistenza tra uomo e orso – ha dichiarato ancora Di Tizio – è possibile solamente con un grande impegno da parte di enti, istituzioni e associazioni. Diminuire la mortalità di origine umana (illegale e accidentale) e permettere l’espansione di questa popolazione in Appennino devono essere i due obiettivi principali degli sforzi di conservazione. Questi potranno essere raggiunti soltanto lavorando per una corretta conoscenza dell’orso e delle buone pratiche da adottare nelle aree di presenza di questo animale. Episodi come l’uccisione dell’orsa Amarena, proprio un anno fa, ci ricordano che occorre impegnarsi ancora molto per favorire l’adozione di corretti comportamenti da parte di residenti e turisti e per migliorare l’accettazione sociale dell’orso in Appennino. Questo episodio drammatico non deve essere dimenticato”.










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