Si è svolto stamattina un incontro fra la direzione strategica e i sindacati, ai quali è stato illustrato il piano di razionalizzazione recentemente adottato dall’azienda e presentato in Regione. Presenti oltre al direttore generale Maurizio Di Giosia i dirigenti dei vari settori dell’azienda sanitaria teramana, così come tutte le rappresentanze sindacali.
“Nel 2024 siamo a più 30 milioni di costi rispetto al 2023”, ha spiegato Di Giosia, “perché abbiamo fatto delle precise scelte. La Asl di Teramo per incontrare le esigenze dei cittadini ha aumentato i ricoveri e gli interventi chirurgici sia nel ‘23 (con una percentuale del 9,75% rispetto al 22) che nel ‘24 (ulteriore 6% sul ‘23, ovviamente dati relativi al primo semestre). Un risultato di notevole importanza per l’abbattimento delle liste di attesa. L’effetto è stato positivo anche per la mobilità passiva: abbiamo bloccato l’aumento dell’extraregionale e ridotto l’intraregionale. Si pensi che solo grazie all’utilizzo della Pet abbiamo tagliato 1,5 milioni di mobilità passiva. Tutto ciò naturalmente ha causato un aumento dei costi, che ha riguardato, rispetto al 23, farmaci (circa 9 milioni), dispositivi (circa 4) e personale (circa 12, con 251 assunzioni, più l’applicazione del nuovo contratto)”.
“Determinante anche la necessità di dare seguito a una sentenza della Corte di Cassazione – ha continuato Di Giosia – che ha disposto il pagamento dei buoni pasto al personale anche in arretrato per oltre 10milioni di euro”
Il direttore generale ha affermato a chiare lettere che il piano non prevede penalizzazioni di alcun genere riguardo all’assistenza sanitaria e al personale. Anzi, è in previsione un incremento dei livelli di assistenza anche per le cosiddette attività “alto spendenti” cioè che effettuano attività più complesse e costose come emodinamica, radiologia interventistica, chirurgia robotica, gastroenterologia e medicina nucleare (in particolare ulteriore incremento delle Pet Ct).
Il piano di razionalizzazione agisce in tre ambiti in particolare: farmaci e dispositivi per circa 2,6 milioni di euro puntando sull’appropriatezza prescrittiva e un uso efficiente del materiale, secondo analisi e indicazioni provenienti dai medici delle unità operative; un’accurata analisi del piano degli investimenti in attrezzature e lavori del 2024 per cui sono stati rinviati 5,4 milioni di acquisti al 2025, prevedendone comunque per 7,5 nel 2024; una revisione di contratti in essere per servizi non sanitari (2,2 milioni). In totale l’ammontare del piano porta a un risparmio di 12,3 milioni di euro. La perdita inizialmente presentava un tendenziale di 46 milioni, quindi il risultato stimato del piano di razionalizzazione è 32,8 milioni.
Di fronte alle rassicurazioni della Asl sul mantenimento della qualità dell’assistenza, sulle azioni per abbattere le liste di attesa e la mobilità passiva, e sul fatto che continueranno gli investimenti sul personale, ritenuto basilare, i sindacati hanno mostrato apprezzamento per le scelte contenute nel piano.










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