dalla redazione:

Un anno dopo la rielezione al primo turno del sindaco Carlo Masci (nella foto in copertina), Pescara si trova al centro dell’attenzione politica e giudiziaria. Il TAR Abruzzo ha parzialmente accolto un ricorso, annullando la proclamazione degli eletti e ordinando la ripetizione del voto in 27 delle 171 sezioni coinvolte nelle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024.

La decisione dei giudici scaturisce da presunte irregolarità riscontrate nei verbali elettorali. Tra le anomalie citate figurano l’assenza di verbali di consegna, la mancata tracciabilità delle schede non utilizzate, errori nei conteggi e l’autenticazione di schede in eccesso rispetto agli elettori registrati. Secondo il Tar, queste problematiche compromettono l’affidabilità del risultato finale, in particolare considerando il ristretto margine di 584 voti con cui Masci aveva superato la soglia del 50%. La sentenza si basa sul principio della “prova di resistenza”, che stabilisce come il numero di voti irregolari superi il margine decisivo per la vittoria. Circa 16.000 cittadini pescaresi saranno chiamati nuovamente alle urne, in una tornata che potrebbe riaprire la competizione elettorale e potenzialmente condurre a un ballottaggio.

Il sindaco Carlo Masci, esponente del centrodestra, ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso al Consiglio di Stato, definendo la sentenza una “distorsione della realtà” e un pericoloso precedente per la democrazia locale. Durante una conferenza stampa al Comune, affiancato dagli esponenti della maggioranza, Masci ha ribadito la convinzione che la sentenza presenti ampi margini di appello, sostenendo che gli errori formali dei presidenti di seggio, pur riconosciuti, non avrebbero influito sull’esito del voto. Ha evidenziato che anche in un riconteggio, il suo vantaggio si attesterebbe intorno ai 500 voti su Costantini, con un distacco complessivo di oltre 10.000 voti. “Noi pensavamo che per vincere le elezioni bastassero i voti,” ha dichiarato il sindaco, “invece abbiamo scoperto che bisogna fare da balia anche ai presidenti di sezioni che spesso sbagliano.” Ha espresso dispiacere per i cittadini, preoccupato che la città, in un momento di rapido sviluppo, possa subire un rallentamento.

Carlo Costantini, candidato del centro-sinistra

Di segno opposto la reazione di Carlo Costantini, candidato del centrosinistra, che ha interpretato il pronunciamento del Tar come una certificazione della non autenticità del risultato elettorale.

La vicenda ha anche assunto risvolti penali: gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Pescara per accertare eventuali reati legati alla gestione del voto. Nel frattempo, la Corte d’Appello dell’Aquila ha già disposto la cancellazione di 14 presidenti di seggio dall’albo a causa delle irregolarità emerse.

La città adriatica si trova ora in una fase di incertezza, tra l’ordinaria amministrazione e l’attesa di una nuova espressione della volontà popolare, il tutto sotto la crescente attenzione della magistratura e della cittadinanza. Il sindaco Masci si è dichiarato “tranquillissimo“, convinto non solo di una probabile riforma della sentenza da parte del Consiglio di Stato, ma anche che, in caso di nuovo voto, la sua vittoria sarebbe con un margine ancora più ampio.

Alla conferenza stampa di Carlo Masci , era presente anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che, in una nota riportata dall’ANSA, ha così commentato la vicenda:

L’atteggiamento di chi perde in maniera molto evidente le elezioni e va a cercare i cavilli dentro i verbali si dovrebbe commentare da solo, però siamo qui e spero che alla fine ‘un giudice a Berlino’, citando un aforisma di Bertold Brecht, si troverà, come per altri tanti altri casi che hanno visto protagonista la giustizia amministrativa di questa città“.” “Io penso, ha aggiunto, che se con lo stesso atteggiamento capzioso andassimo a guardare nelle grandi città dove i seggi sono centinaia, non troveremmo forse una sola elezione che non abbia gli stessi difetti“.


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