Non c’è buona o cattiva nuova che a Teramo non passi per piazza Martiri della Libertà, per i teramani semplicemente pazza Martiri, impossibile da confondere con l’altra piazza Martiri, quella dei Pennesi per individuare la quale occorre pronunciare il nome intero. Non c’è “vernecchia” che non sia confabulata sotto i “portici di Fumo” oggi Grand’Italia , preciso per i millenials, o tra i capannelli che si formano già di buon mattino, nei pressi del sottopasso. Su quel lastricato si sono fatte alleanze politiche, conclusi affari, scambiate confidenze. Quale luogo più ideale, quindi, per cominciare una nuova avventura, assumendone il nome?

Ci prenderemo cura della Comunità teramana con spirito di servizio. Il buio profondo nel quale è calata negli ultimi anni non le appartiene. Per storia e per rango. Cercheremo di dare una mano affinchè Teramo torni centrale in provincia, per la parte che ci sarà possibile. Cercheremo di togliere la maschera al Palazzo per mostrarne il vero volto, senza riverenza ma sempre con rispetto. Nel bene e nel male. Raccontare fatti e misfatti che covano sotto cenere e portarli alla luce.

Non guarderemo naturalmente solo “dentro le mura” o appena fuori. Ci occuperemo di cronaca, politica, arte, cultura, con uno sguardo dai monti fino al mare, ovunque arrivi il profumo della teramanità. Grazie fin da adesso a tutti coloro che in futuro vorranno seguirci.


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