La decisione della Regione Abruzzo di diminuire di 500 esemplari la popolazione dei cervi che, secondo l’assessore Imprudente, “ha raggiunto numeri non sostenibili” ha sollevato un vespaio di polemiche. Tra gli interventi più autorevoli, quello di Michela Vittoria Brambilla, già ministro per il turismo nel governo Berlusconi fino al 2001 e fondatrice del Movimenti Animalista. Contraria da sempre all’abbattimento di animali in cattività, si è distinta anche per la sua avversione all’abbattimento in Trentino dell’orsa colpevole di aver aggredito un turista francese, e ancora prima, dell’esemplare che ha ucciso un giovane escursionista italiano.
Alla voce della Brambilla si è aggiunta ieri quella del WWF, che sulla vicenda ha espresso un secco diniego, seguito dalla proposta di indire una raccolta firme per convincere la Regione a fare marcia indietro.
Il tema della sovrappopolazione di alcune specie di animali selvatici tocca due aspetti fondamentali e contrapposti: quello della salvaguardia dell’ambiente naturale e quello del lavoro. “La smodata crescita del numero dei cervi – informa l’assessore regionale Imprudente – in alcune zone arreca alle colture più danni dei cinghiali, ed è per questo motivo che si è resa necessaria questa decisione”.










Lascia un commento