E’ la fine di una lunga battaglia combattuta su due fronti opposti. Da una parte la maggioranza dei teramani che in più di un’occasione, anche attraverso corpose petizioni e l’impegno di comitati, in particolare del Pro-Mazzini di Bucciarelli e dell’architetto Rasetti, si è sempre dichiarata favorevole alla soluzione Villa Mosca e dall’altra quella propensa alla soluzione Fiumicino-Piano d’Accio, tra cui la Asl.
L’annuncio ci sarà nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi alle 11 al Mazzini con il presidente della Regione Abruzzo Marsilio, l’assessore alla Sanità Verì e il consigliere regionale Paolo Gatti di Fratelli d’Italia, presidente della commissione Sanità.
Paolo Gatti, al quale bisogna riconoscere l’impegno, preso da sempre a favore di Villa Mosca e la cui azione è stata determinante, illustrerà il nuovo progetto nei minimi particolari, attraverso una serie di slide. Sarà anche l’occasione per rispondere alle critiche avanzate nei giorni scorsi da parte di esponenti del centro-sinistra. In una dichiarazione rilasciata ad un canale televisivo tempo fa, il segretario provinciale del PD Sandro Mariani aveva sollevato alcuni dubbi sui costi e sulle problematiche che la scelta di Villa Mosca avrebbe affrontato, accusando il centro-destra “di fare solo propaganda”. Tuttavia, più che un’analisi critica ponderata, le sue parole parevano nascondere un retropensiero rispetto alle mozioni che pur la sua maggioranza aveva sostenute in consiglio comunale. Come se la posizione ufficiale del partito non corrispondesse alla reale volontà di molti dei suoi consiglieri, “intimamente” a favore della soluzione Fiumicino-Piano d’Accio. Una posizione che però non poteva essere conclamata per motivi elettorali e di consenso.
Una risposta anche nei confronti del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che in una nota aveva bacchettato la Regione per i ritardi sulla presentazione del progetto. Lapidaria fu la replica di Gatti: “Noi – le sue parole – siamo quelli che parlano per rendicontare le attività svolte, non quelli che annunciano idee che poi non si concretizzano mai”. Il riferimento è all’”annuncite” senza riscontri che da da più parti viene rimproverata all’attuale maggioranza comunale.
Il nuovo ospedale si farà a Villa Mosca, quindi. Non entriamo nelle motivazioni che hanno spinto i due fronti opposti verso le diverse soluzioni. Le lasciamo alla valutazione di chi legge. Registriamo, tuttavia, che il costo della delocalizzazione avrebbe gravato per svariati milioni di euro sulle spalle dei cittadini. Nè la soluzione del Project Financig, che troppo spesso si è rivelata in passato poco conveniente per l’interesse pubblico, poteva essere presa in considerazione.
La scelta del sito già esistente ha molti assist a suo favore. Non necessita di varianti urbanistiche e altre “sottigliezze” burocratiche non da poco, come sarebbe occorso per la zona di Fiumicino vista anche la sua natura geologica; meno costi, si stimano tre volte inferiori alla delocalizzazione, si sarebbero infatti sforati i 300milioni di euro, e più vantaggi. In particolare per Teramo, già vessata e impoverita da provvedimenti inopportuni e fantasiosi sui quali si è già scritto molto in precedenza. Perdere l’ospedale per l’economia della città sarebbe stato un ulteriore colpo.