Da oggi, e fino al 31 dicembre, i dipendenti della Cisalfa incroceranno le braccia, dando vita ad uno sciopero per protestare contro la chiusura del punto vendita al Gran Sasso, decisione che rischia di lasciare senza lavoro 10 persone. La dismissione dello store, prevista per febbraio 2025, è arrivata come un fulmine a ciel sereno, senza alcun preavviso di crisi aziendale. “Unica proposta un dislocamento in altre regioni: una soluzione inaccettabile e priva di buon senso“, ha riferito Vincenzo Quaranta, segretario generale Filcams Cgil di Teramo.

Secondo il sindacato, la decisione di Cisalfa è ingiustificabile, ritenendo ottimi i risultati economici del punto vendita. “Cisalfa decide di speculare sulla pelle di queste persone“, ha aggiunto Quaranta. L’azienda da parte sua ha deciso la chiusura ritenendo troppo alto il canone di affitto rispetto al volume d’affari.

La Cgil ha deciso di organizzare un lungo sciopero e di aprire un tavolo istituzionale con i vertici politici del territorio e la dirigenza del centro commerciale. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni e trovare una soluzione che possa evitare i licenziamenti e tutelare i diritti dei lavoratori. “Vogliamo che i 300 dipendenti del centro commerciale non debbano più pagare questi assurdi provvedimenti sulla propria pelle“, ha sottolineato Quaranta. (Foto Rete8)


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