I primi a far di conto dei danni furono i pescatori di Martinsicuro ai quali la mucillagine cominciava a far loro la vita difficile già a luglio. Ce ne siamo occupati a suo tempo anche noi con un servizio. Moria di pesci e reti intasate, oltre al danno collaterale della presenza turistica non particolarmente contenta delle condizioni del mare.

Il problema si è ulteriormente acuito con l’ostinazione delle condizioni climatiche che ha portato la temperatura del mare a superare i 30gradi per più di un mese. La mucillagine, ora è presente in quantità sempre più invasiva anche nelle zone marittime del chietino. Il grido d’allarme si solleva in questi giorni dalla costa dei Trabocchi, paradiso naturale, legato a filo doppio all’industria della pesca e al turismo “nature”, con i suoi caratteristici anfratti che si mescolano a tratti di spiaggia, paesaggi in punta d’acquerello che fecero innamorare Gabriele D’Annunzio .

I rappresentanti dei coltivatori lamentano “la distruzione dell’intera produzione adulta di mitili e dell’80% del nuovo nato, pari – aggiungono – a 30mila quintali di futuro prodotto adulto”. Per far fronte alla situazione i produttori chiedono il sostegno della Regione. Tra le soluzioni richieste riporta una nota ANSA, “il riconoscimento dello stato di calamità, l’individuazione di forme di indennizzo diretto o la rateizzazione degli importi dovuti al fisco e agli enti previdenziali sia arretrati che futuri, almeno per i prossimi due anni. E ancora, si chiede alle istituzioni di adoperarsi con gli istituti bancari, affinché consentano una moratoria sui mutui accesi dagli imprenditori del settore”.

Tuttavia, con i cambiamenti climatici in corso il problema lamentato dai produttori di mitili rischia di diventare sistemico. Occorre pensare per tempo a soluzioni alternative.


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