Alla fine il fuoco è stato domato. La zona è comunque sotto costante controllo per eventuali recidive. Ci sono voluti due elicotteri, l’Orso Bruno inviato dalla Regione Abruzzo e il Cochise, un vero “mostro” progettato per la specifica funzione, un Canadair, arrivato più tardi a dare manforte e poi i vigili del fuoco di Teramo, L’Aquila e Nereto, con trenta uomini e quindici mezzi, oltre ai volontari della Protezione Civile. Uno sforzo enorme, anche da parte di coloro che si sono prodigati per mettere in salvo i cani ospiti del canile, col rischio di essere coinvolti nell’incendio, animali e soccorritori. E poi poliziotti, carabinieri, vigili urbani, dipendenti Team. Un plauso a tutti. Rimane l’amarezza per episodi che nulla hanno di naturale ma che sono quasi certamente riconducibili all’opera dell’uomo. Dolo o sprovvedutezza? Difficile credere che un incendio che ha devastato 35 ettari di collina sia potuto nascere per un mozzicone di sigaretta sbadatamente gettato o per l’innesco da un piccolo falò. Sicuramente da quel che si è detto nelle prime dichiarazioni, gli inneschi sono stati più di uno, si pensa addirittura tre. A questo si aggiunge il particolare che la contrada Carapollo è “avezza” ad avvenimenti del genere. Troppi per essere riconducibili al caso.

Per fortuna non ci sono stati nè feriti, nè danni ingenti alle cose. Salvo che per le casse dei contribuenti, i quali con le loro tasse hanno sostenuto le spese dell’ intervento. Un conto economico stratosferico, per i mezzi usati e per il loro costo d’esercizio. Solo per il Canadair occorrono 15mila euro l’ora. Si parla quindi di decine e decine di migliaia di euro. Da addebitare al piromane, qualora si scopra. Senza se e senza ma.

Nel video Il canadair impiegato a Carapollo si rifornisce d’acqua nel mare di Cologna. https://www.youtube.com/watch?v=cKpLLWx7bQg


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