Alcuni contenziosi di peso potrebbero nascere all’interno dei ruoli e delle cariche in seno al Comune. Un funzionario – riporta Il Centro – ha avanzato la richiesta di 480mila euro per aver svolto nel suo settore dal 2018 fino ad oggi compiti da dirigente con lo status di vice. Il Comune, tuttavia, non ci sta e rigetta la richiesta. Il dipendente avrebbe sì svolto mansioni da vicedirigente – rispondono da via Carducci – ma sempre sotto la supervisione della Segreteria generale. Un ruolo sotto tutela, quindi, e mai autonomo. Chi delle controparti avrà la ragione dalla sua lo deciderà il giudice del lavoro il prossimo 9 ottobre, giorno fissato per l’udienza.
La richiesta, secondo qualcuno ben inserito nei tortuosi meandri della giustizia civile, non sarebbe però del tutto infondata. Il 16 febbraio scorso la Corte di Cassazione nel trattare un caso simile ha stabilito che il ruolo da vice-dirigente nella pubblica amministrazione non è al momento contemplato, anche se da più parti e da alcuni anni se ne richiede la presenza. Nella sentenza, emessa su ricorso di un funzionario di un comune laziale, la Corte ha inoltre aggiunto un importante elemento. Qualora i Comuni abbiano in forma autonoma istituito tale ruolo, alla persona incaricata deve essere corrisposto un compenso pari a quello di un dirigente e a partire dal giorno della sua nomina. Numeri tali da mettere a rischio la cassaforte degli improvvidi Comuni che con troppa leggerezza hanno distribuito nomine e compiti non dovuti. Ad aggravare ulteriormente il quadro di possibili sviluppi futuri, c’è un altro punto che occorre rilevare. Tutti gli atti e i provvedimenti firmati dal “vice-dirigente”, potrebbero essere considerati annullabili. Non è escluso, solo per esempio, che le aziende estromesse dagli appalti possano tentare di rientrare in partita.
Ci sarebbero state, secondo quanto si apprende, altre nomine simili nelle sei sezioni che compongono l’organigramma dell’amministrazione teramana. Se il giudice del lavoro il 9 ottobre accoglierà la richiesta del funzionario è facile immaginare l’innesco di un effetto domino. Un danno da milioni di euro al quale vanno aggiunti i costi processuali, con parcelle pagate a legali esterni perchè, si legge sempre nella nota riportata da Il Centro, “il Comune non ha al momento le professionalità richieste per far valere le proprie ragioni“.
Fin qui, gli aspetti puramente legati alla struttura funzionale dell’amministrazione. Rimane da capire, però, quale sia l’esigenza di nominare dei vicedirigenti di sezione per un Comune di circa 50mila abitanti. Nella lotta politica naturalmente la malizia non manca e i retropensieri corrono.
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