Dalla redazione:
Preoccupazione dopo la comunicazione, definita dai sindacati “sleale, repentina e unilaterale”, da parte della multinazionale Purem sulla chiusura dello stabilimento locale impegnato nell’automotive, e il conseguente licenziamento di 48 lavoratori. La notizia, giunta ai sindacati tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) un giorno prima di un incontro già programmato, ha innescato una reazione immediata con uno sciopero e un presidio davanti ai cancelli.
Le segreterie provinciali di FIM CISL e FIOM CGIL denunciano la totale mancanza di confronto e trasparenza da parte dell’azienda. “Non c’è stata neanche la ‘bontà’ di attendere l’incontro previsto, preferendo comunicare la notizia tramite PEC“, si legge in una nota congiunta dei sindacati. Un gesto che suona come una doccia fredda, soprattutto considerando che solo pochi giorni fa i sindacati avevano espresso preoccupazione per il trasferimento di prodotti fuori dallo stabilimento, venendo però rassicurati dai dirigenti sulle condizioni dell’azienda e sul mantenimento dei livelli produttivi.
La rabbia delle organizzazioni sindacali è acuita dalla memoria di impegni formali presi dalla multinazionale solo un anno e mezzo fa con le parti sociali e le istituzioni locali. Impegni che vertevano proprio sul mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi nello stabilimento di Castellalto. Ciò che rende la decisione ancora più amara è la constatazione che Purem, secondo i sindacati, continua a registrare utili rendendo i licenziamenti non una necessità economica ma una scelta aziendale ai danni dei dipendenti.
Oggi presidio dei dipendenti davanti alla fabbrica.
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