In occasione dell’(H) Open Week contro la violenza sulle donne, gli ospedali della ASL si tingono simbolicamente di rosso e aprono le porte a iniziative di sensibilizzazione rivolte a utenti, visitatori e personale. Nei quattro presidi ospedalieri, sui televisori delle sale d’attesa viene trasmesso un video dedicato al contrasto alla violenza di genere, mentre manifesti informativi campeggiano nelle bacheche per mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che continua a richiedere impegno e responsabilità da parte di tutti.

All’ospedale “Mazzini” l’ingresso principale accoglie i visitatori con una guida rossa adornata da scarpette rosse, installazione realizzata in collaborazione con Trade Service e divenuta ormai un simbolo universale della lotta alla violenza sulle donne (foto in copertina). Nell’atrio è stata allestita anche “Malamore”, una piccola mostra che raccoglie opere sul tema firmate dai maestri Marco Pace, Bruno Chiodi e Vincenzo Ranalli. Per tutta la durata dell’iniziativa l’accesso principale resterà illuminato di rosso, mentre nello spazio antistante l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia il personale ha voluto dedicare una bacheca decorata con scarpette rosse e una targa che riporta lo slogan di questa edizione: “Perché valga ancora e sempre la pena di nascere donna”.

Opere sul tema dei maestri Marco Pace, Bruno Chiodi e Vincenzo Ranalli

Anche l’ospedale “Val Vibrata” partecipa attivamente alla settimana di sensibilizzazione illuminando di rosso l’ulivo simbolo della resilienza al femminicidio, dedicato alla memoria di Ester Pasqualoni, la dottoressa uccisa nel 2017 davanti alla struttura. Il 25 novembre il personale indosserà un fiocchetto rosso come gesto di adesione alla campagna e l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia offrirà un servizio di ascolto e sostegno garantito nella massima riservatezza e anonimato.

La panchina rossa dedicata dalla dottoressa Ester Pasqualoni

Le attività sono state coordinate dalle referenti dei Bollini Rosa, Francesca Montauti per il presidio di Teramo e Angela Del Gaone per quello di Sant’Omero, a conferma dell’impegno della ASL nel promuovere una cultura del rispetto e nel sostenere, con azioni concrete, le donne che vivono situazioni di fragilità o violenza.